Il Vittoriano: costruzione, morte e rinascita di un simbolo della nazione
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.3034-9699/20191Parole chiave:
Vittoriano, Museo Centrale del Risorgimento, Monumento, MemoriaAbstract
Nel 1878, poco dopo la morte di Vittorio Emanuele II, si fece largo l’idea di costruire, a Roma, un monumento che ne commemorasse la memoria e connotasse la Città Eterna con un simbolo di “modernità”, iniziando così una estesa attività di demolizioni per far sorgere la Terza Roma. Il Vittoriano divenne così il testimone dinamico del cambiamento politico e culturale: da monumento eretto alla memoria di Vittorio Emanuele II ad Altare della Patria e sacello del Milite Ignoto fino a diventare dopo il 2000 un Belvedere panoramico. È emblematica la damnatio memoriae, che iniziò dopo la seconda guerra mondiale e che trovò la sua esplicitazione in un processo pubblico organizzato nel 1986. Questa perdita di memoria, alla quale corrisponde non solo una analoga perdita di “senso”, si è accompagnata a quello che è stato letto come un vero e proprio disprezzo per i monumenti moderni.
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