Il suono nei musei. Strategie progettuali tra design e curatela
Guest Editor: Raffaella Trocchianesi
Editorial Assistant: Micol Riva
Nell’ambito della fruizione del patrimonio culturale, i Sound studies svolgono un ruolo cruciale nel dare forma e immaginare nuovi tipi di esperienze culturali, arricchire le narrazioni e coinvolgere il pubblico.
I Sound studies sono un campo interdisciplinare che si colloca nell’intersezione tra humanties, scienze, arte e tecnologia. Si muove infatti ai confini di una vasta gamma di ambiti come la storia della musica, la sociologia, l’antropologia, l’etnomusicologia e la musicologia, gli studi acustici e psicoacustici, gli studi cinematografici, la comunicazione, i media, il gaming, gli studi urbani e l’architettura, le arti, il design e gli studi sulla performance. In questo ecosistema trasversale, gli approcci curatoriali e progettuali stanno diventando sempre più cruciali per la definizione di un quadro scientifico e teorico completo.
Si sta assistendo a un crescente interesse verso il ruolo del suono in ambito culturale, il sound-driven design, il sound curating ma anche la sound art e il sound archiving, come testimoniato da diverse iniziative. Tra gli esempi figurano la conferenza Exhibiting Sounds of Changes (2018), un numero speciale incentrato sul ruolo dei suoni nei musei pubblicato nel 2019 su Curator: The Museum Journal e la sezione dedicata al suono e al design di DRS 2022: Bilbao.
Queste attività evidenziano la dimensione sonora come tema emergente nelle discipline umanistiche e nella progettazione del patrimonio culturale in quest'epoca di incessante trasformazione digitale. Allo stesso tempo, molti professionisti stanno adottando il suono come elemento cruciale nei loro lavori, come testimoniato da diverse scelte progettuali che lo incorporano come aspetto chiave dell’intervento complessivo.
Date queste premesse, la presente call si interroga sul ruolo del suono in ambito museale, focalizzandosi sulla dimensione sonora intesa sia come contenuto espositivo – come accade nei musei e nelle mostre temporanee incentrate su suoni, musica o soggetti cinematografici – sia come strumento narrativo che veicola e genera nuovi significati.
L'obiettivo è quello di raccogliere studi ed esperienze che identifichino e analizzino come mostre e musei sviluppati a partire dal 2000 adottino strategie sonore. Inoltre, si propone di immaginare e verificare nuovi metodi per migliorare l'esperienza culturale attraverso il suono, esplorando al contempo modalità innovative per narrare ed esporre il suono stesso nei musei e nelle mostre temporanee. L'obiettivo finale è stabilire modelli di collaborazione tra industrie creative e istituzioni culturali per immaginare nuove strategie per coinvolgere le esperienze culturali attraverso la componente sonora. L’intento è anche quello di incoraggiare un dialogo transdisciplinare su come un approccio critico al Sound design possa contribuire alla crescita della conoscenza nei settori dei musei, delle arti e del progetto.
La call si rivolge sia alla comunità scientifica che ai professionisti. Sono ammessi casi di studio, ricerche, progetti applicati e approcci critico-teorici che interessano il periodo dal 2000 ad oggi.
Le proposte possono riguardare, tra gli altri, i seguenti temi e ambiti:
Fruizione Culturale
- Nuovi modelli di fruizione sonora immersiva volta a coinvolgere i visitatori sia concentrandosi sul suono come contenuto (musei e mostre su musica, musicisti e sound art, sound archives) sia come ‘strumento di progettazione’ (usi del suono ‘integrati’ nel sistema espositivo)
- Il suono come ‘leva’ per l'accessibilità e l'inclusività
- Narrazioni sonore come ‘inneschi’ per la partecipazione di diversi profili di pubblico
- Nuove professioni in ambito museale ed espositivo volte ad immaginare e creare esperienze innovative e modalità di interazione tra i professionisti coinvolti nel processo di progettazione
- Nuove espressioni della Sound art come motori di trasformazione del rapporto tra visitatori e spazio espositivo
Approccio progettuale al suono
- Sound design nel contesto culturale. Leggere, codificare e inquadrare le esperienze progettuali attuali.
- Approcci, pratiche e strumenti che i designer adottano per “utilizzare” il suono come ‘materia’ di progetto nel contesto culturale
- Produzione di nuove forme di contenuti sonori per musei e percorsi espositivi temporanei
- Funzioni e ruoli dei sound designer all’interno del processo di progettazione (ad esempio: generare atmosfere, raccontare storie, guidare i visitatori, creare interazioni, ...)
- Cambiamenti nel ruolo della progettazione allestitiva e dei confini della disciplina attraverso le nuove tecnologie della Sound art digitale
Approccio curatoriale al suono
- Il suono come mezzo per arricchire e implementare le narrazioni curatoriali
- Il suono come strumento interpretativo delle strategie curatoriali
- Il suono come mezzo per veicolare nuovi significati generando relazioni tra temi e collezioni
- Modelli virtuosi di collaborazione tra comunità scientifica, industrie creative e istituzioni culturali
I contributi dovranno essere inviati come abstract (massimo 3000 caratteri, spazi inclusi) in italiano, inglese o francese e accompagnati da un breve profilo biografico dell’autore (massimo 1000 caratteri, spazi inclusi) alla redazione (mmdjournal@unibo.it) e al guest editor (raffaella.trocchianesi@polimi.it, micol.riva@polimi.it) entro il 1° luglio 2025.
In caso di accettazione, i contributi definitivi dovranno essere consegnati entro il 15 gennaio 2026 per essere sottoposti a peer review.
Principali scadenze:
- Dead-line per la presentazione della proposta di abstract: 1° luglio 2025
- Notifica di accettazione: 1° settembre 2025
- Presentazione dell’articolo completo (comprese le immagini): 15 gennaio 2026
- Consegna agli autori dei testi peer reviewed per eventuali modifiche: 1° aprile 2026
- Invio del testo finale: 15 maggio 2026